Nome botanico: Peumus boldus Famiglia delle monimiacee
Nome comune: boldo
Storia: Secondo le ricerche archeologiche il suo utilizzo come pianta medicinale risale al 1500. Tra le altre cose, serviva a curare i reumatismi, la gotta e i disturbi al fegato e alla prostata. È nel 1869 che un pastore cileno avrebbe scoperto per la prima volta le virtù medicinali del boldo.
Proprietà : digestione, dispepsia di origine epatobiliare, disturbi epatici: calcoli della colecisti, dolori al fegato. Problemi urinari: cistite e infezioni urinarie minori. Antisettico: affezioni delle vie urinarie dovute a un’infezione.
Indicazioni : Azione sedativa (se utilizzato in forti dosi), diuretica (migliora la funzionalità del sistema urinario), ulcere dello stomaco, coleretico e colagogo (l’azione coleretica aumenta la secrezione biliare e l’azione colagoga la sua evacuazione), spasmolitico intestinale (la boldina ha effetto calmante sui muscoli lisci del tubo digestivo), azione sul muscolo uterino, antiparassitario, azione antimicotica (l’olio del boldo ha una certa efficacia sulla Candida albicans).
Controindicazioni: Il boldo è formalmente sconsigliato alle persone allergiche alla boldina. Inoltre lo si sconsiglia nel trattamento dell’ostruzione delle vie biliari o delle affezioni epatiche acute. Non possono assumerlo le donne che allattano o in stato di gravidanza, né i bambini piccoli.
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