L’Induismo balinese, rappresenta una forma particolare di culto induista proveniente dall’India unito a un forte animismo locale.E’ una religione a sé, un ibrido tra la fusione di una forma di induismo indiano ed il radicato animismo locale che pervade ogni aspetto della vita terrena, per cui ogni elemento della natura, organico e inorganico, è dotato di un’anima e quindi gioisce dell’equilibrio del sistema
Il principio fondamentale alla base dell’Induismo balinese è che, le forze del bene ” Dharma ” e le forze del male” Adharma ” abbiano tra loro equilibrio e armonia.
I balinesi celebrano la trimurti Siwa, Wisnu e Brahma (la “Sacra Trinità induista”) e numerose altre divinità indù che abitano i meravigliosi templi sacri (Pura) sparsi sull’isola e ai quali sono dedicate ogni giorno offerte votive, ma, a differenza dell’induismo classico, nel loro credo esiste un Dio superiore, a cui viene dedicata la sedia del santuario Padmasana che si trova all’esterno di case e templi. Non a caso Bali è chiamata degli dei
L’induismo balinese divide il cosmo in tre livelli: il livello più alto è il cielo, suarga, la dimora degli dei; il successivo è il mondo dell’uomo, buwah; ed infondo l’inferno, bhur, dove vivono i demoni. Questa divisione si riflette nel corpo umano (testa, corpo e piedi) e nei santuari che si trovano all’esterno degli edifici balinesi.
Le Offerte non sono solo dedicate agli Dei, i balinesi preparano offerte anche per i demoni bhuta, i banten per gli Dei vanno depositate sugli altari, mentre quelli per i demoni sulla terra.
NEONATI NON TOCCANO TERRA
I neonati non possono toccare il suolo durante i primi mesi di vita. La pratica deriva dalla convinzione che i neonati siano ancora vicini al regno sacro da cui provengono e, pertanto, meritano di essere trattati con venerazione. La teoria della reincarnazione è parte del credo hindu balinese, e la nascita di un figlio è vista come la rinascita di un parente defunto: l’antenato che ritorna come discendente. Per i primi mesi i bambini sono considerati sacri: i loro spiriti appartengono ancora al divino e sono protetti dal nyama bajang (108 spiriti). Ecco perché i balinesi trattano i bambini come degli dei.
Cerimonia di rinascita
Dopo 105 giorni ha luogo una cerimonia piuttosto elaborata, conosciuta come nyabutan. All’inizio della cerimonia, i genitori vengono purificati e viene dedicato un rituale ai 108 spiriti quale ringraziamento per aver protetto il bambino.
Inoltre….
Una volta quando il bambino nasceva, la famiglia eseguiva un rituale con la placenta che è considerata la sorella/fratello del bambino.
La placenta veniva lavata e inserita in una noce di cocco, dopo aver ricevuto una preghiera sacra, la noce di cocco era piantata di fronte alla casa. Dal cocco in breve tempo, spuntavano delle foglie pandan, che servivano ad allontanare la magia nera.
Sulla spiaggia, mare placido, una marea di gente vestita di bianco, una barca col trono dorato.
Acqua ultimo passaggio…
Il defunto deve depurarsi attraverso la terra, il fuoco e l’acqua.
La purificazione è la condizione essenziale, indispensabile, nella vita dei Balinesi, per ottenere il favore degli dei, favore che si rende ancora più necessario dopo la morte. Per ottenere questa purificazione si ricorre alla terra che assorbe le impurità, al fuoco che le distrugge e infine all’acqua che le lava allontanandole poi con la corrente.
Ieri hanno accompagnato l’anima purificata dalle pesantezze della vita terrena, verso la nuova rinascita. Tutto il villaggio era presente.
Oggi sull’albero della barca si è posato un airone.
Voi mi direte, che c’entra?
C’entra, c’entra.
Nella loro credenza, gli aironi arrivano quando devono accompagnare un’anima pura, nel ‘limbo” . Scusate non ho chiesto come si chiama questo luogo sacro, dove si attende la nuova rincarnazione o la liberazione per raggiungere la moksha
Una domanda sorge spontanea quando camminiamo per Bali
Perché statue e alberi sono vestiti?
Perché tutto ha un’anima
Alberi sacri – i banyan –, alcune statue e rocce vengono avvolti con dei tessuti a scacchi bianchi e neri – i sarong –, gli stessi che sono anche utilizzati dai funzionari dei villaggi durante le cerimonie – i pecalang –.
Perché il tessuto è a scacchi bianco e nero?
Questa è una delle combinazioni di colori più presente: denominata saput poleng, simboleggia l’equilibrio armonioso tra i due opposti sempre interconnessi, come lo yin e yang.
L’armonia e l’equilibrio sono molto importanti nell’induismo balinese, il bene è considerato altrettanto naturale quanto il male: Spiriti del cielo -spiriti della terra.
Il colore nero del tessuto ha un significato di buio e il colore bianco ha un significato di luce, significa che c’è sempre il lato giusto e sbagliato, felice e triste, pulito e sporco, bene e male.
Per vivere in armonia questi due contrasti devono sempre essere bilanciati.
Arka

Bali capita molto spesso di vedere vari simboli, uno di questi é la swastika, la croce uncinata con quattro braccia uguali piegati ad angolo retto.
Si ritiene che questo simbolo originario dell’Asia, sia stato usato prima della nascita del Buddha (563 a.C.)
La Svastica è uno dei più antichi simboli religiosi esistenti, rappresenta il potere divino, è quindi emblema di Visnu.
Infatti, molto spesso la troviamo nelle decorazioni dei templi, ma anche nei cancelli e all’entrata delle abitazioni.
E’ un antico simbolo di universalità, ordine cosmico, bene e pace, il suo significato è: benessere, successo, prosperità, buona fortuna .
Noi non la usiamo perché ci ricorda il nazismo….
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